IL BINGE EATING E L'ABC RAZIONALE EMOTIVO COMPORTAMENTALE

Si pensa che le abbuffate e la fame emoriva siano problemi connessi alla mancanza di forza di volontà e/o all’incapacità di resistere alle voglie dettate dalla gola.

Eppure, non sempre è così.

La maggior parte degli episodi di Binge Eating e Abbuffate con compensazioni che caratterizzano la Bulimia Nervosa hanno origine in periodi o da eventi particolarmente stressanti della vita e si protraggono anche a causa di una mancanza di comprensione delle difficoltà soggettive che si attraversano.

 

Riuscire a comprendere le proprie emozioni e i cosiddetti trigger, o attivatori, della fame emotiva e delle abbuffate, è fondamentale per poter passare a una loro risoluzione.

 

L’approccio fornito dalla Terapia Razionale Emotivo Comportamentale (TREC), è molto efficace per fare emergere il sistema di credenze che porta a problematiche di Binge Eating, Fame emtoiva e abbuffate e offre strumenti per produrre un cambiamento.

 

In questo articolo scopriremo un modello molto utilizzato dalla TREC per rilevare le credenze disfunzionali: il modello si chiama A.B.C.

A.B.C. infatti, è un acronimo che sta per:
A – Attivatori: gli eventi o fatti che fungono da “trigger”.
B – Beliefs, dall’inglese credenze, e cioè i pensieri e le deduzioni che traiamo dagli eventi Attivatori, in modo conscio o inconscio.
C – Conseguenze, di tipo Emotivo e Comportamentale.

Ecco qui alcuni esempi di come funziona il l’ABC tratti da situazioni reali, in cui il cibo è protagonista.

 

ABC BINGE EATING

Esempio 1. Giada e la RABBIA sul LAVORO​

Giada lavora come impiegata tutti i giorni della settimana dalle 9 alle 18. La sua titolare la costringe a orari che lei definisce “assurdi” e che non le danno la possibilità di organizzare la sua vita come preferirebbe.
Questo l’ha portata progressivamente a sacrificare il tempo libero che trascorreva in palestra e con gli amici, ma anche a deteriorare la sua relazione di coppia.
Giada si sente molto arrabbiata con la sia titolare, non sopporta più le sue condizioni di lavoro. Ogni sera, quando torna a casa dal lavoro, si rivolge al cibo, la sua unica valvola di sfogo.
Mangiare le da una sensazione di tranquillità, che tuttavia dopo qualche minuto si trasforma in senso di colpa e tristezza per vedersi ingrassare.
Rappresentazione grafica sintetica* dell’A.B.C.

Binge eating

Esempio 2. Sara, eLA PROFONDA TRISTEZZA per la sutuazione E FAMIGLIARE​

Sara ha quasi 50 anni, è sposata e ha un figlio. Con suo marito la comunicazione è ridotta al minimo. I rapporti sessualità quasi inesistenti e le occasioni sociali ormai sporadiche. Sara ha lasciato la sua occupazione quando suo figlio era piccolo e ora si occupa quasi esclusivamente della casa, della madre e di un parente malato. 
La mancanza di tempo per sé stessa e la frustrazione verso la sua situazione attuale alimentano giorno dopo giorno una profonda tristezza. Sara cerca consolazione e conforto nel cibo.
Il piacere del mangiare ha una durata limitata. Seguono senso di colpa maggiore tristezza per il fallimento percepito dalla perdita di controllo sul cibo. La frustrazione crescente apre la porta a un circolo vizioso che vede il cibo come mezzo per confortarsi.
Rappresentazione grafica sintetica* dell’A.B.C.

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Binge eating

Esempio 3. Sofia e l'ANSIA per gli ESAMI universitari​

Sofia ha 22 anni e studia. Ogni volta che gli esami si avvicinano, cresce in lei una sensazione di ansia. 
Sofia ha alte aspettative su se stessa ed esige da sé ottimi risultati, che ritiene fondamentali per la sua carriera futura. Pensa che il mancato raggiungimento dei voti a cui ambisce potrebbe compromettere il suo futuro, oltre a deludere i suoi genitori che hanno investito su di lei.
La crescente ansia, a tratti insopportabile, trova sfogo proprio nel cibo, attraverso abbuffate che si intensificano nei pomeriggi delle due settimane (circa) che precede gli esami. Per paura di ingrassare, Sofia adotta meccanismi di compensazione quali vomito indotto e attività fisica in eccesso.
Questi le permettono di non ingrassare, tuttavia è consapevole dei rischi connessi alla Bulimia Nervosa.
Rappresentazione grafica sintetica* dell’A.B.C.
Binge eating

Binge Eating e Terapia Razionale Emotivo Comportamentale (TREC)​

I tre esempi mostrano situazioni “tipo” e soprattutto le credenze ed emozioni che più spesso si accompagnano alla fame compulsiva o all’abbuffata. Ma proviamo a chiederci, rispettivamente:

Tutte le persone insoddisfatte sul lavoro si sfogano con il cibo?
Tutte le donne con problemi famigliari si consolano mangiando?
Tutti coloro che si sottopongono a una esame si abbuffano e vomitando?

Certamente no! La risposta negativa fa desumere che le emozioni (ira, depressione, ansia) e i comportamenti (perdita di controllo sul cibo) dipendono dalle credenze.
Il lavoro che svolgo con i pazienti non può prescindere dal prendere in esame il significato che il cibo assume nel proprio vissuto personale, famigliare e relazionale.
Molte delle nostre credenze affondano le radici in bisogni passati. Benchè esse possano essere state utili, ora non lo sono più, ma anzi si rivelano essere fonte di sofferenza.

La Psicologia Razionale Emotivo Comportamentale, mantenendo un focus sul presente, permette di rilevare le credenze nucleari che nutrono il problema – per esempio il disturbo alimentare – e mira a produrre un cambiamento finalizzato all’adozione di nuove credenze funzionali al benessere individuale attraverso un lavoro personalizzato e con l’utilizzo di specifiche strategie.

Se anche tu pensi di avere bisogno di un supporto per un disturbo di fame emotiva, abbuffate o per un problema emotivo, puoi richiedere una chiamata conoscitiva o scrivermi per raccontarmi di te e conoscere di più su come funziona un percorso psicologico con me.

Come diceva Epitteto, “Gli uomini sono agitati e turbati, non dalle cose, ma dalle opinioni ch’essi hanno delle cose.”
*La rappresentazione fornita è sintetica e si limita a fare comprendere il funzionamento dell’A.B.C. a scopo informativo.

L'autrice

Aiuto le donne a trovare un senso di completezza anche in circostanze doloroso come la ricerca di un bambino che non arriva, il vissuto di menopausa, l’aborto, che segnano un vissuto difficile a livello corporeo ed emozionale.  
Accompagno la persona e la donna a liberarsi da ansia, tristezza, senso di ineguatezza, insoddisfazione e da stati che sostengono un comportamento disadattivo, al fine di trovare serenità nella mente e benessere e fiducia nel corpo.
 Ricevo in studio, ma anche e soprattutto online. Per informazioni, compila il form qui sotto!

 

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