Vivere all’estero, per quanto emozionante e arricchente, può nascondere diverse insidie. Tra queste, la mancanza di uno stile di vita equilibrato e la tendenza a ingrassare e prendere peso. Come mai?

Ho vissuto all’estero in diversi Paesi e in diversi periodi della mia vita, sia da studentessa, sai da lavoratrice e ho riscontrato in prima persona alcune sfide.

Ecco le principali:

  • L’elevato costo del cibo sia nei ristoranti sia nei supermercati;
  • La difficoltà a trovare cibo di qualità;
  • La mancanza di tempo/voglia/spazi adatti a cucinare;
  • La preferenza a uscire per mangiare per potere stare in compagnia;
  • La presenza del cibo in ogni occasione sociale. L’elenco potrebbe continuare.

Ad aggravare la situazione, la difficoltà a praticare una qualsiasi attività fisica per mancanza di una routine stabile che consenta di trovare spazio, tempo e la motivazione adatta a muoversi.

Chi vive all’estero sembra mostrare sui social solo il lato positivo dell’esperienza, ma nasconde i downsides di uno stile di vita che porta i suoi svantaggi.

A farne le spese è infatti il corpo, che si ribella con sfoghi cutanei, gonfiore, psicosomatizzazioni e non da ultimo, i chili in più su girovita, fianchi, cosce e glutei.

Ma quanto le scelte lifestyle sono una scelta e quanto un  vincolo?

Questa la prima domanda da farsi, ancor prima di fare la scelta di intraprendere un percorso di remise en forme.

Con una buona dose di buona volontà, è possibile trovare degli escamotage  per un’alimentazione salutare. Rcco alcuni esempi di strategie per evitare di mangaire cibo di scarsa qualità o altamente calorico ogni giorno:

1. Comprare monoporzioni pre-confezionate di alimenti ritenuti salutari presso un supermercato in loco (è vero, i pre-confezionati non sono il massimo, ma comunque meglio di mangiare fritture e alimenti pesanti ogni giorno!)

2. Comprare verdura o frutta fresca, prepararli nel proprio alloggio (basta solo un coltello e un sacchetto dell’umido) e metterli in contenitori monoporzione facilmente trasportabili!

3. Scegliere ritstoranti che abbiano opzioni più idonee alle proprie scelte. Se si è in un gruppo che non supporta questa scelta, è possibile provare a convincere gli altri ad andarci almeno alcuni giorni della settimana, o andarci da soli per alcuni pasti “mindful”, o in alternativa chiedere un’opzione delivery o take away a tale ristorante.

Ritengo fondamentale il non sentirsi condizionati dal gruppo in questo tipo di scelte. Anzi, si può fare da leader e cercare di diffondere buone prassi anche tra gli altri 🙂

Ma quando la scelta non dipende dalle opzioni disponibile, bensì dalla propria (bassa) motivazione?

In questo caso bisogna ricordare che le emozioni che entrano in gioco in maniera potente quando ci si trova distanti da casa, famiglia e amici.

Per approfondire questo argomento, puoi leggere QUI l’articolo relativo ed EMOZIONI e CIBO.

Conoscere quel che si dovrebbe fare per rimettersi in forma non basta. Le diete possono aiutare solo nel breve periodo. La realtà è che riuscire a trovare un nuovo equilibrio significa effettuare un radicale cambiamento che parta da dentro e che coinvolga a livello emozionale e inconscio prima ancora che razionale e comportamentale.

A tal fine, consiglio il supporto da parte di uno psicologo o coach che possa guidare nella scoperta di sè, oltre che verso l’adozione di uno stile di vita compatibile con le proprie esigenze e con una vita lontana dalle comodità e dalle usanze della casa e della famiglia d’origine.

Sono Amigoni Martina, Psicologa Clinica e coach, adotto l’approccio Razionale Emotivo Comportamentale finalizzato a dare benefici in tempi brevi.
Se ancora non ci conosciamo, puoi prenotare una chiamata o videochiamata conoscitiva gratuita.
Per info e prenotazioni ecco i miei contatti: info@martinamigoni.com o +39 3409684724. Oppure compila il form qui sotto.
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