ANSIA E FAME EMOTIVA: ASPETTI NEURO-PSICOLOGICI

Ti è mai capitato di mangiare in preda a un’emozione difficile da controllare come l’ansia?

L’ansia è un’emozione che emerge di fronte a uno stimolo esterno o interno (evento, fatto, qualcosa di visto, sentito o immaginato) da cui emerge un pensiero di paura anticipatoria, correlato dall’inferenza di non potere sopportare di non controllare quel dato evento, e il terrore del fatto che le conseguenze saranno catastrofiche o difficili da sopportare. Essa si manifesta nel corpo attraverso una sensazione di rigidità, tensione, stretta nel petto, difficoltà a respirare in maniera calma e profonda, che in casi estremi può portare a un attacco di panico.

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ANSIA TRA FAME EMOTIVA E ABBUFFATE

In qualità di psicologa clinica esperta di comportamento alimentare, ho potuto osservare come l’ansia sia una delle emozioni che maggiormente porta a scatenare la fame emotiva o le abbuffate. Come mai?

Siamo consapevoli del fatto che il cibo porta calma, piacere, conforto. Non a caso si parla di comfort food: cibi adatti a riportare a una sensazione di benessere.

In questo articolo approfondiremo che cosa succede nel cervello e nel corpo, a livello neurologico, quando si è in presenza dell’ansia, e quale risposta psicofisica sia prodotta dal cibo. Proporrò infine alcune alternative attraverso cui imparare a comprendere se stessi e potere gestire l’ansia in maniera funzionale.

ANSIA E FAME NERVOSA: ASPETTI NEUROBIOLOGICI

Ecco quali sono, in sintesi i principali centri del cervello che processano l’ansia e come questa si diffonde nel corpo.

Anzitutto occorre conoscere il cervello limbico: esso  è una componente arcaica e profonda del cervello coinvolta nelle risposte emotive, e le strutture chiave in relazione all’ansia includono il talamo, l’ipotalamo e l’amigdala. In contesti ansiosi, queste regioni collaborano in modo intricato, contribuendo alla percezione e alla gestione dello stress.

Il talamo agisce come una sorta di “centrale di smistamento” per le informazioni sensoriali, inviando segnali provenienti dai sensi alle aree della corteccia cerebrale coinvolte nell’elaborazione delle percezioni. Nell’ansia, il talamo può amplificare stimoli percepiti come minacce, aumentando la sensibilità ai segnali stressanti e contribuendo così al senso di apprensione.

L’ipotalamo, situato alla base del cervello, è un attore cruciale nella risposta all’ansia attraverso l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA). Questo sistema regola la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, in risposta a segnali di allarme rilevati dall’ipotalamo. L’aumento dei livelli di cortisolo può contribuire ai sintomi fisici associati all’ansia, come la tensione muscolare e l’accelerazione del battito cardiaco.

L’amigdala, una struttura chiave del cervello limbico, svolge un ruolo centrale nell’ansia. Questa regione valuta la rilevanza emotiva degli stimoli e può innescare risposte immediate di ansia, attivando il sistema nervoso simpatico e influenzando la produzione di neurotrasmettitori coinvolti nelle emozioni.

Insieme, queste regioni lavorano in sinergia per modulare la percezione e la risposta all’ansia. Il talamo amplifica le informazioni percepite come minacciose, l’ipotalamo avvia la risposta ormonale e l’amigdala contribuisce all’esperienza emotiva immediata. Comprendere la complessità di queste interazioni neurobiologiche è fondamentale per sviluppare strategie terapeutiche mirate al trattamento dell’ansia, lavorando sia sulla componente emotiva che su quella fisica delle risposte ansiose.

CIBO: UNA RISPOSTA EFFICACE ALL'ANSIA?

A livello neurologico, l’atto di mangiare implica una complessa interazione tra diverse regioni cerebrali, che può essere notevolmente influenzata dalle emozioni, in particolare dall’ansia. Nel momento in cui una persona si nutre, il talamo svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione delle informazioni sensoriali al sistema limbico e alla corteccia cerebrale, modulando così la percezione del cibo. Tuttavia, in presenza di ansia, questo equilibrio può essere alterato.

Durante momenti di ansia, l’amigdala può aumentare la sensibilità emotiva nei confronti del cibo. Ciò significa che le persone potrebbero percepire in modo più intenso le caratteristiche emotive del cibo, attribuendo loro un significato particolare o associandole a stati d’animo specifici. Questo fenomeno può influenzare il modo in cui una persona percepisce il cibo durante situazioni stressanti, rendendo il cibo più saliente e suscettibile di essere utilizzato come mezzo di comfort o compensazione emotiva.

Inoltre, l’amigdala è coinvolta nella regolazione delle risposte emotive immediate. Quindi, durante situazioni ansiose, l’amigdala potrebbe contribuire a una risposta emotiva più intensa nei confronti del cibo, influenzando il desiderio di consumarlo come parte di una strategia di coping per alleviare temporaneamente l’ansia stessa.

Infine, l’ipotalamo, centro di rilevazione dei segnali di sete, fame e sazietà, ma anche di processamento delle emozioni,può reagire allo stress e all’ansia inviando segnali confusi e attivando l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Questa risposta neuroendocrina si traduce in un aumento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, che può influenzare la regolazione dell’appetito e del consumo alimentare, spesso teso alla ricerca di maggiori quantità di cibo.

La ricerca ha evidenziato che alcune persone, in risposta all’ansia, tendono a cercare conforto attraverso il cibo. Ciò può essere spiegato anche attraverso l’interazione del circuito del piacere nel cervello. L’attivazione del circuito del piacere, in cui a fare da protagonista è la dopamina, può portare a una sensazione di sollievo e gratificazione quando si mangia. Di conseguenza, le persone possono sviluppare un legame tra l’assunzione di cibo e la riduzione temporanea dell’ansia, creando un ciclo in cui il cibo diventa un meccanismo di coping emotivo.

In sintesi, l’interazione complessa tra il sistema nervoso, le emozioni e i comportamenti alimentari durante l’ansia evidenzia la necessità di una comprensione approfondita per sviluppare approcci terapeutici mirati a gestire non solo gli aspetti fisiologici ma anche quelli emotivi del rapporto tra ansia e alimentazione.

UNA SOLUZIONE EFFICACE

Lo Psico Neuro Yoga si prefigge di fornire strumenti validi che consentano di comprendere se stessi e il funzionamento della propria mente e del proprio corpo, come macchina creata per fornirci piacere, ma che abbiamo la responsabilità di fare funzionare al meglio, nel breve e nel lungo termine, a salvaguardia della nostra salute.

Un percorso Psicologico può aiutare che soffre di fame emotiva e abbuffate a comprendere a fondo il proprio funzionamento e a trovare meccanismi di coping più funzionali a fronte di situazioni stressanti e/o ansiogene.

Lo Yoga permette di portare il cambiamento nel corpo, in altre parole di incorporarlo.

La cura di sé e la pratica costante sono fondamentali per potere uscire dal circolo vizioso della fame emotiva e delle abbuffate.

Per maggiori informazioni sulle sedute, sui corsi di yoga e sui percorsi online, non esitare a contattarmi.

Se desideri approfondire l’argomento o hai domande sul trattamento dei disturbi alimentari, puoi riservare una chiamata conoscitiva gratuita.

Ricorda che sei una persona unica e che meriti di risplendere!

Dott.ssa Martina Amigoni

Psicologa Clinica, Consulente Sessuale

Esperta di Comportamento Alimentare e Psicologia Femminile

Istruttrice Mindful Eating e Yoga

L'autrice

Sono Martina Amigoni, sono una Psicologa Clinica esperta di Psicologia Alimentare e Psicologia Femminile. Aiuto le persone a migliorare il rapporto con il proprio corpo, mettendo fine alla lotta con il cibo e alle abbuffate.
Aiuto le donne a trovare un senso di completezza anche in circostanze doloroso come la ricerca di un bambino che non arriva, il vissuto di menopausa, l’aborto, che segnano un vissuto difficile a livello corporeo ed emozionale.  
Accompagno la persona e la donna a liberarsi da ansia, tristezza, senso di ineguatezza, insoddisfazione e da stati che sostengono un comportamento disadattivo, al fine di trovare serenità nella mente e benessere e fiducia nel corpo.
 Ricevo in studio, ma anche e soprattutto online. Per informazioni, compila il form qui sotto!
 

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